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L'allentamento ideomotorio
ARTICOLI E APPROFONDIMENTI PSICOLOGIA DELLO SPORT  /  L'ALLENAMENTO IDEOMOTORIO

L'allentamento ideomotorio

"Non c'è nulla di più pratico di una buona teoria" (G. Bateson)
L’allenamento ideomotorio è una tecnica facente parte del Mental Training, finalizzato all’apprendimento di un gesto sportivo o al suo perfezionamento.
Frester (1984) chiama allenamento ideomotorio "
tutte quelle forme di esercitazione nelle quali si ha un'autorappresentazione mentale, sistematicamente ripetuta, e cosciente dell'azione motoria".
Il metodo consiste nel ripetersi mentalmente il gesto tecnico, senza cioè eseguire realmente il movimento, "percependosi" molto vividamente con tutti i canali sensitivi: visivo, uditivo e soprattutto cinestesico.
Il funzionamento dell'allenamento ideomotorio si basa sul fenomeno noto come "effetto Carpenter", che si fonda sul fatto che
immaginare un movimento determina una stimolazione, seppure molto lieve, dei muscoli interessati dall'attività immaginativa. Le stimolazioni non arrivano ad una contrazione esternamente visibile ma possono essere registrate attraverso il potenziale elettrico muscolare (EMG). Il risultato sarebbe un rinforzo, un consolidamento della traccia mnestica nella memoria del movimento, il che faciliterebbe la successiva esecuzione concreta. L'allenamento ideomotorio, in questo modo, può accelerare il processo d'apprendimento ed essere utile nella correzione dell'errore o nella modifica di abitudini precedentemente acquisite.
L’allenamento ideomotorio aumenta enormemente la sua efficacia se l’atleta esegue i suoi esercizi mentali in situazione di rilassamento profondo. E’ necessario, dunque, come prima fase, sottoporre l’atleta ad un addestramento che gli consenta di
raggiungere una condizione di rilassamento tramite tecniche come il Training autogeno o il Biofeedback.
In una seconda fase, l’atleta viene addestrato alla visualizzazione di scene che attengono alla sequenza motoria che deve essere appresa.
Per aiutare l'atleta nell'acquisizione della sequenza motoria corretta e nell'elaborazione di immagini mentali appropriate, la rappresentazione mentale viene fatta precedere dalla visione di foto, diapositive o filmati del gesto tecnico.
Dopo aver definito la sequenza motoria da effettuare, l’atleta la ripete sistematicamente nella mente, focalizzando la sua attenzione su ogni singolo movimento del corpo e sulle sensazioni psicofisiche ad esso associate.
Il passo successivo consisterà nell'esecuzione pratica dell'atleta del movimento prima osservato e poi visualizzato.
La tecnica dell’allenamento ideomotorio è utile non solo per l’allenamento mentale al gesto atletico e al suo miglioramento tecnico ma anche per addestrare mentalmente l’atleta a concentrare la propria attenzione solo sugli elementi rilevanti durante la gara.
Tale tecnica rappresenta inoltre un valido supporto per l’atleta in vista del suo rientro dopo un infortunio. È stato infatti dimostrato che gli atleti infortunati che si allenano mentalmente, una volta superati i problemi fisici, recuperano più in fretta una buona condizione tecnica. Quando le possibilità di allenarsi sono limitate, è dunque vantaggioso continuare a farlo almeno a livello immaginativo.
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