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Psicoterapeuta costruttivista a Vicenza

Psicoterapeuta costruttivista a Vicenza | Dr. Roberto Gava

“Quando non siamo più in grado di cambiare una situazione... Siamo sfidati a cambiare noi stessi.”  (Viktor Emil Frankl)
L’approccio in cui mi riconosco maggiormente e che ho scelto di seguire nella mia pratica professionale è quello costruttivista.
Il costruttivismo è una corrente di pensiero cui fanno riferimento, in misura maggiore o minore, molti orientamenti psicoterapeutici, tra cui la terapia cognitivo-costruttivista, la terapia sistemico relazionale, la terapia strategica, la programmazione neurolinguistica.
Il costruttivismo sostiene che ciascuno di noi guarda il mondo dal proprio punto di vista soggettivo. In altre parole, esistono sempre dei modi alternativi di guardare agli eventi. Per esempio, se chiedessimo a dieci persone diverse che hanno letto uno stesso libro di dirci cosa ne pensano, verrebbero fuori, con ogni probabilità, dieci opinioni differenti. Chi ha ragione? Il costruttivismo parte dal presupposto che nessuno possieda in modo esclusivo la verità delle cose. Ognuno ha il suo legittimo punto di vista. E quindi qual è la realtà? Per il costruttivismo la realtà non può essere considerata come un qualcosa di oggettivo, indipendente da colui che la osserva, dal momento che è proprio l’osservatore a darle un senso, partecipando in modo attivo alla sua costruzione. Dunque la realtà è una costruzione, una costruzione di chi osserva un fenomeno.
Naturalmente ciò non significa che il mondo non abbia un reale impatto sulla vita delle persone, sicuramente ce l’ha, ma sempre con la mediazione del modo particolare in cui ogni persona lo interpreta. Ad esempio, un licenziamento può essere vissuto da una persona in modo drammatico (non troverò più un posto così, avremo gravi problemi economici…), mentre per un’altra persona lo stesso evento può essere interpretato come un’esperienza di crescita (era  giunto  il  momento  perché  accadesse,  sarà un’occasione per valutare nuove proposte…). L’evento è identico per ognuna di queste persone, ma l’esperienza vissuta non è la stessa, poiché mediata dal modo in cui ciascuno di loro vede quell’evento.
Nella maggioranza dei casi i nostri problemi non sono correlati agli eventi di per sé, ma sono correlati al significato, al senso e al valore che noi attribuiamo a questi eventi; come dice Eppiteto, “non sono le cose in sé che ci preoccupano ma le opinioni che noi abbiamo di quelle cose” .
Da questa prospettiva, una persona è in difficoltà quando non riesce a dare un senso accettabile agli eventi in cui è coinvolta. È allora che può facilmente sviluppare quelli che sono noti come “sintomi”: che può diventare aggressiva, ansiosa o depressa. Soprattutto, non è in grado di trovare alcun modo alternativo di costruire questi eventi critici, e quindi di rapportarsi in altro modo verso di essi.
In pratica, la persona che giunge in terapia sembra essersi “bloccata” e vivere una situazione di stasi.
"Credere che l’uomo sia l’autore del suo destino non vuol dire negare che possa essere drammaticamente limitato dalle circostanze.
Ho visto troppi giovani sfortunati, alcuni dei quali morire letteralmente di fame in quel deserto di polvere oppresso dalla depressione, per non essere consapevole delle loro tragiche limitazioni.
Chiaramente le circostanze non permettevano loro molte delle cose che avrebbero voluto fare; ma, ciò nonostante, questo non vuol dire che fossero vittime delle circostanze.
Per quanto fosse stato loro negato, c’erano ancora un’infinità di possibilità a loro disposizione”.

- George Kelly
La psicoterapia costruttivista aiuta le persone a sviluppare punti di vista alternativi in modo da fronteggiare meglio i loro problemi. Sviluppare punti di vista alternativi sulle cose mette in evidenza il principio basilare del costruttivismo, ovvero che ci sono sempre diverse costruzioni alternative tra le quali scegliere per interpretare il mondo e ogni costruzione può essere modificata o sostituita (alternativismo costruttivo).
L'obiettivo della terapia è promuovere un cambiamento nel modo in cui il cliente percepisce gli eventi della propria vita e, di conseguenza, si rapporta ad essi (Fransella, 2007). In questo senso l’intervento terapeutico è sempre rivolto a cercare di spostare l’attenzione del cliente verso punti di osservazione differenti rispetto alla narrazione spontaneamente prodotta. È un processo attraverso cui il terapeuta e il cliente partecipano al co-evolvere di nuovi significati, nuove realtà e nuove narrative.
Il terapeuta costruttivista utilizza diverse tecniche terapeutiche, come la riformulazione della propria esperienza (riframing), l'uso di metafore e analogie, la costruzione di storie alternative, gli esperimenti comportamentali, gli esercizi di immaginazione e l'analisi delle esperienze passate, per aiutare il cliente a costruire una nuova comprensione di sé e del mondo.
Nell’ottica costruttivista ciascuno di noi può cambiare il proprio modo di rapportarsi con le cose, anche se non è assolutamente detto che questo sia facile. A questo proposito G. Kelly, il padre della psicoterapia costruttivista, ci ricorda che “Nessuno è rinchiuso in un angolo; nessuno è completamente vincolato dalle circostanze; nessuno è vittima degli eventi della propria vita” ed è quindi la persona a scegliere la propria strada.
Persino Vicktor Frankl, il celebre psichiatra sopravvissuto all'Olocausto, ebbe modo di osservare che “qualunque cosa può essere tolta a un uomo, tranne una: l’ultima delle libertà umane, la possibilità di scegliere il proprio atteggiamento in ogni specie di situazioni, di scegliere la propria strada (Frankl, 1985).


Bibliografia

Butt, T., Chiari, G. (ed. italiana a cura di) (2009). George Kelly e la psicologia dei costrutti personali. Franco Angeli, Milano.

Castiglioni, M., Faccio, E. (2010). Costruttivismi in psicologia clinica. Teorie, metodi e ricerche. Utet Università De Agostini, Novara.

Don Bannister, D., Fransella, F. (1986). L'uomo ricercatore. Introduzione alla psicologia dei costrutti personali. (ed. it. a cura di G. Chiari e M. L. Nuzzo). Psycho di G. Martinelli, Firenze.

Epting, F. (1990). Psicoterapia dei costrutti personali. (ed. it. a cura di G. Chiari e M. L. Nuzzo). Psycho di G. Martinelli, Firenze.

Frankl, V. (Autore) (1967). Uno psicologo nei lager. Ares, Milano.

Fransella, F., Dalton, P. (2007). Il counseling dei costrutti personali. Teoria e pratica. Erickson, Trento.

Kelly, G.  (Autore), Castiglioni, M. (a cura di), Realdon, O. (Traduttore), Zurloni, V. (Traduttore) (2004). La psicologia dei costrutti personali. Teoria e personalità. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Neimeyer, R. (Autore), Brasini, M. (a cura di) (2012). La psicoterapia costruttivista. Caratteristiche distintive. Franco Angeli, Milano.

Watzlawick, P. (a cura di) (1988). La realtà inventata. Contributi al costruttivismo. Feltrinelli, Milano
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