L’individuo ipocondriaco si rivolge inoltre ad amici, familiari e medici per essere rassicurato, spulcia testi medici e siti Internet alla ricerca di informazioni sui sintomi più diversi, respingendo però tutte le notizie rassicuranti che ottiene e continuando a vivere con la paura di non riuscire a intervenire in tempo su una sua possibile malattia.
Il paziente ipocondriaco instaura vere e proprie relazioni intime con i suoi medici e, il più delle volte, non si limita a uno specialista ma ne contatta diversi; consulta un medico dopo l’altro e si sottopone a continue analisi di laboratorio e persino biopsie e test superflui, traendone una rassicurazione solo precaria e momentanea. Anche se risultano negative tutte le più complesse indagini clinico-strumentali, il paziente, irriducibile, dichiara che forse non sono stati fatti gli esami più corretti o che l’origine della sua malattia è ancora sconosciuta o anche che la tecnologia medica non è ancora in grado di scoprire le cause dei suoi disturbi.
È chiaro che il lungo e complesso iter medico cui si sottopone costituisce una fonte di rischio di patologie e complicanze dovute a farmaci o a trattamenti medici in generale risultati errati, pericolose indagini strumentali, interventi chirurgici.
A proposito di rassicurazioni mediche, è da tenere presente, inoltre, che esistono due tipologie di pazienti ipocondriaci: la persona che richiede frequentemente di essere visitata dai medici per essere rassicurata e quella, invece, che assume un atteggiamento opposto, con condotte di evitamento rispetto alle varie forme di assistenza mediche per paura di ricevere una conferma dei propri timori. Questi diversi comportamenti rappresentano due facce della stessa medaglia.